E’ fine estate e fa ancora un po' caldo.
L’ambiente è denso e saturo.
Nella sala corpi in movimento.
Il parquet è vivo e le sue imperfezioni raccontano memorie di danze passate.
La pelle scivola tra le forme del legno, creando traiettorie che si intercettano in forme inedite.
La pelle è stata il nostro primo incontro.
Calda un po' sudata, accogliente, curiosa, esploratrice.
Tre corpi che iniziano un nuovo dialogo.
Dalla pelle alle chiacchiere,
dalle corde vocali alle orecchie.
Percorsi individuali che si incontrano in un processo comune.
Mossi dall’intrinseca necessità di ricerca di sé attraverso il corpo ed il movimento.
La necessita di porsi domande,
osservarsi, esplorare, scoprire ed imparare.
Per poi ricominciare da capo,
con nuove domande!
Una visione comune che spinge per palesarsi e chiama all’azione.
Poi, due anni dopo, un nome.
CORPOETICA.
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