VERSO UN'ETICA DEL CORPO CRESCITA PERSONALE ATTRAVERSO IL CORPO IN MOVIMENTO
Che cos’è l’etica del corpo? Quali sono gli strumenti attraverso cui possiamo coltivare questo insieme di valori personali e riappropriarci della nostra intelligenza corporea?
L’intelligenza corporea oggi giorno è ancora poco compresa. Una delle cause principali di questo fenomeno è il tipo di cultura del corpo all'interno della quale siamo cresciuti e che viene alimentata e stabilizzata dalle nostre abitudini.
Negli ultimi duecento anni abbiamo maturato un'elevata soglia di resistenza agli stimoli che inducono uno stato di stress, sviluppando anche una forma di dipendenza da questa condizione di tensione. L’educazione classica, propria del mondo occidentale, alimenta una visione disfunzionale del corpo che ci porta a vivere come se questa fosse la condizione “normale” di funzionamento psico-fisico.
Ci teniamo costantemente occupati a livello cognitivo non permettendoci di raggiungere uno stato di quiete consapevole che promuove l’ascolto dei messaggi che riceviamo dal nostro corpo. Questa tendenza si struttura in noi negli anni a causa degli ambienti sociali in cui cresciamo; veniamo infatti abituati a concepire e utilizzare prevalentemente un unico tipo di intelligenza: l’intelligenza logico-verbale propria della condizione conscia.
Se solo riuscissimo ad entrare più spesso in una dimensione di ascolto, ci renderemmo conto che Il corpo, inteso nel senso non dualistico di corpo-mente, ha la capacità di riconoscere attraverso gli organi di senso cosa è bene e cos'è male per se stesso. Infatti, in quanto esseri sensibili, grazie alla nostra capacità di percepire, possiamo riconoscere ciò con cui risuoniamo fisiologicamente in ogni istante.
L’educazione all’ascolto del corpo sta alla base della possibilità di riscoprire la propria intelligenza corporea e quindi di invertire questo processo di adattamento disfunzionale allo stress. Questa inversione di curva apre la strada verso un'etica del corpo e rivela la possibilità di accedere più pienamente al nostro potenziale umano.
Per iniziare questo processo di rieducazione all’ascolto è fondamentale riconsiderare le immagini che abbiamo costruito intorno all’idea di corpo a cui siamo stati abituati.
Possiamo immaginare il corpo come se fosse un’antenna gigante che riceve e trasmette di continuo informazioni dall’ambiente (e all'ambiente) circostante. Questo meccanismo è mediato dalla percezione sensoriale; un processo psichico che fa da ponte tra l’ambiente, la nostra parte inconsapevole e quella consapevole. Considerato che ognuno è dotato di un sistema di percezione unico nel suo genere, è importante trovare quei contesti all’interno dei quali scoprire gli strumenti per continuare a evolvere nel rispetto della propria unicità. Soprattutto in età adulta.
Il corpo di tutti gli esseri umani infatti, si sviluppa secondo delle fasi di crescita comuni ma le modalità con cui attraversiamo queste fasi sono estremamente personali. Dato che il corpo è sempre in relazione a qualcos’altro da sé, la qualità del suo sviluppo è radicalmente influenzata dai diversi ambienti all'interno dei quali cresciamo.
Per andare verso un'etica del proprio corpo dobbiamo quindi considerare che il processo di evoluzione individuale si inserisce sempre all’interno di una dimensione collettiva-comunitaria e che, per questo motivo, la scelta dei luoghi con cui entriamo in relazione è estremamente importante.
Grazie alle pratiche che stimolano l’osservazione consapevole del corpo, in movimento e in relazione con gli altri, possiamo iniziare a maturare una relazione più profonda sia con il mondo che con gli altri (dunque noi stessi).
Se ci assumiamo la responsabilità di questo processo, tanto evolutivo quanto trasformativo, riusciamo ad accedere alla nostra intelligenza corporea e ad alimentare una cultura del corpo che favorisca l’ampliamento del proprio potenziale all’interno della collettività.
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